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Input comprensibile spiegato in italiano: la teoria di Krashen

Se ti stai chiedendo cosa sia l’input comprensibile e stai cercando una spiegazione in italiano di come usarlo per studiare le lingue sei nel posto giusto.

Alla fine dell’articolo avrai rivoluzionato le tue idee sull’apprendimento delle lingue, saprai perfettamente che cos’è l’input comprensibile e come utilizarlo per imparare una lingua.

Dai che si comincia!

La teoria dell’input comprensibile di Krashen

Il più noto esponente della teoria dell’input comprensibile è Stephen Krashen, linguista americano molto apprezzato nella comunità dei poliglotti e non solo.

input comprensibile italianoNe ho già parlato sia nel mio Podcast che sul canale YouTube, anche se in forma un po’ diversa. Se vuoi avere un quadro completo ti consiglio di ascoltare sia il Podcast che di vedere il video.

Come dicono in russo повторение – мать учения, ovvero la ripetizione è la madre dell’apprendimento e leggere o ascoltare un contenuto da punti di vista diersi aiuta moltissimo l’assimilazione dei concetti principali.

Le 5 ipotesi di Krashen

Krashen divide la sua teoria, o meglio ipotesi dell’input comprensibile in 5 ipotesi fondamentali. Vediamole una ad una nell’esatto ordine in cui lui le descrive.

Le 5 ipotesi sono le seguenti:

1) Differenza tra apprendimento e acquisizione di una lingua
2) L’ordine naturale di acquisisione della lingua
3) L’input comprensibile
4) La funzione di monitor
5) Il filtro affettivo

Apprendimento & Acquisizione: la differenza

5 ipotesi di krashenLa prima ipotesi della teoria di Krashen è quella che differenzia acquisizione di una lingua da apprendimento di una lingua.

Krashen in inglese parla di acquisition e di learning.

Apprendimento = imparare qualcosa riguardante la lingua. Ad esempio imparare che “bello” è un aggettivo, che “mangiare” è un verbo e così via.

Acquisizione = imparare ad utilizzare la lingua (parlare, scrivere, ascoltare, leggere). È quindi il vero obiettivo di ogni persona che studia le lingue straniere.

Una persona può aver studiato molto a proposito della lingua, conoscere benissimo tutte le regole della grammatica,
conoscere le regole della fonetica, conoscere la struttura della lingua, come funziona la lingua, ma non essere in grado di parlarla.

Secondo Krashen invece si impara davvero una lingua attraverso l’acquisizione, “acquisition” in inglese.

Simone, come faccio allora ad acquisire una lingua?

Ottima domanda!

L’acquisizione di una lingua è quello che ad esempio avviene per i bambini, quasi in maniera naturale e grazie all’esposizione continua a molto input comprensibile nella lingua target.

Se ci immergiamo nella lingua, questa viene assimilata e interiorizzata.

Questo processo però avviene solo se l’input è comprensibile, che è la terza ipotesi di Krashen e che vedremo tra poco, rimani con me.

L’ordine naturale di Krashen

Quando parliamo di apprendimento linguistico, Krashen ci dice che per ogni lingua esiste un ordine naturale di apprendimento delle strutture grammaticali della lingua.

Ci sono quindi alcune strutture che vengono apprese prima e alcune strutture che vengono apprese in un secondo momento: ci vuole più tempo per apprendere determinate strutture.

krashen ordine naturale apprendimentoQuesto possiamo vederlo, ad esempio, nei bambini. I bambini all’inizio imparano determinate strutture e man mano che crescono ne imparano, o meglio, acquisiscono delle altre.

L’ordine naturale non dipende però dalla complessità delle strutture gramamticali stesse. Ci sono quindi strutture più complesse
che però vengono acquisite prima di altre strutture.

Un esempio di struttura linguistica in italiano:

se diciamo “il ragazzo è andatO”, mettiamo una “O” alla fine del verbo andare al passato, al femminile diventa invece “la ragazza è andatA”.

Questa è una particolarità della lingua italiana che però non è così semplice da interiorizzare per alcuni stranieri che studiano l’italiano perché questo concetto esiste in italiano e in alcune altre lingue, ma non in tutte.

Ad esempio in tedesco o in inglese questo concetto (chiamato concordanza verbo-soggetto) viene a mancare.

Un altro esempio di struttura è la “S” in inglese per indicare nei verbi la terza persona. Questa è una particolarità della lingua inglese.

Secondo degli studi che sono stati fatti sui bambini, la “S” per esprimere la terza persona in inglese è una delle strutture che vengono assimilate per ultime.
Nei corsi d’nglese è invece una delle primissime cose che vengono insegnate, proprio data la sua semplicità. Ecco quindi che complessità e ordine naturale non sono collegati.

Una cosa che vorrei aggiungere riguardo all’ordine naturale, è che c’è molta ricerca basata sulla lingua inglese, ce n’è abbastanza per il russo e per lo spagnolo ma non c’è quasi nulla relativo alla lingua italiana.

Una mia supposizione, però, strettamente personale, è che la differenza tra passato prossimo e imperfetto, sia un qualcosa che, a livello di ordine naturale, stia molto alla fine del processo di acquisizione della lingua, perché ho lavorato e ho visto tanti stranieri imparare l’italiano che anche a un livello molto avanzato, magari un C1 o anche un C2, confonde passato prossimo e imperfetto.

L’input comprensibile: che cos’è ?

L’input comprensibile è davvero il cuore della teoria di Krashen.

Simone, che cosa significa input comprensibile?

Krashen definisce input come comprensibile se si tratta di un input, ovvero un contenuto audio, video o anche scritto, se si trova ad un livello tale per cui è un po’ più difficile di quello che è il tuo livello attuale di conoscenza della lingua.

ipotesi di stephen krashenSe il tuo livello di conoscenza della lingua è “i”. Allora l’input comprensibile sarà “i+1”, dove l’1 indica quella serie di strutture che ancora non conosci e che potrai acquisire esponendoti a questo input.

Se stai consumando dei contenuti a un livello che è esattamente il tuo livello, allora non c’è acquisizione della lingua, perché è troppo semplice.

Se stai consumando contenuti che sono troppo difficili per il tuo livello, ad esempio “i+10” allora non c’è acquisizione, perché questi contenuti vengono percepiti come rumore di fondo.

Non aiuta, perché non so neanche cosa stiano dicendo, no?

Quando ho iniziato a studiare russo ogni tanto accendevo la radio ma non capivo nulla, quindi non mi stava aiutando a interiorizzare la lingua.

Io facevo l’esercizio, in realtà, di cercare di riconoscere all’interno di quello che sentivo, alcune piccole parole che già conoscevo
e mi aiutava dal punto di vista motivazionale: il mio obiettivo era diverso (ti rimando all’articolo sul metodo RTG per maggiori info a riguardo).

Esponendoti ad un input “i+1” la gran parte delle strutture grammaticali ti saranno già note, saranno comprensibili.

Ci sarà una piccola percentuale di strutture che ancora non conosci.

Ed è qui che avviene la magia.

Immergendo queste strutture che non conosci in una quantità di strutture che invece ti sono già familiari, allora col tempo acquisirai le nuove strutture grammaticali e le interiorizzerai.

Questo input non deve essere forzato, cioè non devo forzare, all’interno dell’input, delle strutture grammaticali determinante. L’input comprensibile deve essere naturale.

Questo, in realtà, è l’opposto di quello che fanno la stragrande maggioranza dei libri di testo.
Nei libri di testo di solito c’è la lezione, sul congiuntivo, la lezione sul futuro, la lezione sullle preposizioni etc.

Quando mai nella vita ti capiterà di incontrare na frase con 100 congiuntivi o con 300 futuri?

Mai.

Secondo Krashen non dobbiamo forzare determiante strutture grammaticali all’interno dell’input, ma lasciamo che l’acquisizione naturale e l’input comprensibile, ci lasci assimilare le nuove strutture che man mano, in forma spontanea, incontreremo qua e là.

Bene Simone, ora che ho capito cos’è l’input comprensibile come posso usarlo?

Altra ottima domanda!

Affinché l’input comprensibile possa essere utilizzato davvero per imparare le lingue, deve essere anche INTERESSANTE.

Se io mi espongo ad un input che comprendo, che è al livello giusto, non è forzato, ma non me ne frega niente di quello che viene detto
in questo determinato video, o podcast, o in questo libro: è tutto inutile.

Se non mi interessa un contenuto, il mio cervello non lo assimila.

Entra da una parte, esce dall’altra.

Non imparo.

Quindi è fondamentale che i contenuti siano interessanti.

Se stai studiando la lingua con un libro e a un certo punto c’è un capitolo che non ti interessa… SALTALO.

Non perderci neanche un secondo.

Ci tornerai più avanti se ne avrai voglia o bisogno.

La Funzione di Monitor di Krashen

La quarta ipotesi della teoria di Krashen è quella della funzione di monitor.

Che cosa dice Krashen?

Krashen dice: bene, io acquisisco la lingua in maniera naturale attraverso l’esposizione ripetuta all’input comprensibile e interessante.

krashen funzione di monitorPerò, c’è anche un però.

Io posso anche andare a lavorare sulla funzione di monitor.

La funzione di monitor non è altro che la conoscenza della lingua, intesa come l’apprendimento della grammatica e delle regole che determinano la lingua (lo sviluppo di quello che all’inizio dell’articolo abbiamo chiamato “apprendimento della lingua”).

In altre parole: io imparo la lingua grazie all’input comprensibile ed interessante e utilizzo lo studio della grammatica come funzione ausiliaria del processo di acquisizione della lingua.

L’acquisizione della lingua tramite input comprensibile e interessante sta al primo posto. Lo studio della grammatica è un co-pilota utile a colmare lacune e a correggere eventuali errori che posso avvenire durante il processo di assimilazione della lingua.

Se conoscono una regola, nel momento in cui vado ad acquisire un concetto ma c’è un piccolo errore da qualche parte nel modo in cui l’ho acquisito, allora la consapevolezza della regola mi aiuta a correggermi e a perfezionarmi.

Utilizzando solo al 100% l’esposizione alla lingua è molto difficile infatti arrivare ad un livello di speaking senza errori.

La parte di studio delle regoleè quindi una parte importante, però non è la parte fondamentale.

La parte fondamentale rimane quella di esposizione e acquisizione della lingua grazie all’input comprensibile.

Questa differenza è fondamentale ed è il contrario dell’approccio solitamente utilizzato da molti corsi di lingua.

I tre tipi di utente della funzione di monitor

Per quanto riguarda la funzione di monitor, Krashen ci spiega che esistono tre tipi di utenti diversi.

Utente ottimale:

È in grado di usare la funzione di monitor, sa quando usarla per auto correggersi e quando è meglio lasciar perdere.

Utente che utilizza troppo il monitor:

Se usi troppo la funzione di monitor, quindi pensi costantemente alle regole della lingua, allora è molto difficile riuscire a parlare, perché continui a bloccarti.

Se stai costantemente pensando alle regole non riesci ad esprimerti.

È quindi fondamentale riuscire ad usare la funzione di monitor, ma non troppo.

Utente che non utilizza il monitor o lo utilizza poco:

Al contrario, ci sono quelle persone che utilizzano poco la funzione di monitor e che quindi, nonostante magari conoscano un pochino le regole della lingua, si affidano principalmente all’acquisizione della lingua, non auto correggendosì abbastanza, quindi non sfruttano appieno le potenzialità della funzione di monitor.

Io personalmente,  se devo ricondurre il mio modo di imparare le lingue a questo framework della funzione di monitor, sono probabilmente a metà strada tra utente ottimale e utente che utilizza poco il monitor.
A volte mi correggo, a volte tendo ad affidarmi un po’ troppo all’acquisizione della lingua ed alle frase “prefatte” che ho in testa e sputo fuori in modo automatico.

Tu che fai invece? Usi troppo le regole? O non abbastanza?

Fammelo sapere nei commenti!

Krashen continua dicendo che la funzione di monitor è molto difficile da utilizzare mentre parliamo, perché manca il tempo.

Per usare bene la funzione di monitor bisogna focalizzarsi sulla forma, ma mentre parliamo noi non ci focalizziamo sulla forma
ma sul messaggio (giustamente).

Ecco perché è più facile sviluppare e allenare la funzione di monitor scrivendo.

Questo dimostra perché l’attività dello scrivere è sempre molto importante.

Quando scrivo ho più tempo per pensare, applicare le regole e auto correggermi.

Un’alternativa potrebbe essere parlare molto piano.

Parlando molto piano, ovviamente, ho più tempo per pensare e quindi per applicare le regole.

Il Filtro affettivo di Krashen

La quinta ipotesi della teoria di Krashen è invece legata al filtro affettivo.

filtro affettivo krashenIl filtro affettivo altro non è che tutto ciò che a livello mentale influenza l’acquisire una lingua.

Immagina il filtro affettivo come una vera e propria rete. Se la rete è molto fitta non passa nulla attraverso.
Se la rete invece è meno fitta allora l’assimilazione delle nuove parole e delle strutture grammaticali sarà più semplice.

Questo filtro è legato a tre variabili.

Le tre variabili del filtro affettivo

Stiamo parlando di ansia, fiducia in sé stessi e motivazione. Vediamole ora una per una.

1) ANSIA

Se sono ansiono e ho paura di parlare avrò al tendenza ad usare troppo la funzine di monitor per non sbagliare e non fare errori.

Questo porta ad un circolo vizioso perché di fatto mi blocco mentre parlo per cercare nella mia testa la regola giusta da utilizzare e finisco per performare peggio di quello.

Vale lo stesso se sto ascoltando un contenuto o leggendo. Se mi stresso il mio cervello non funziona come dovrebbe e non assimilo.

L’ansia aumenta il filtro affettivo.

2) FIDUCIA IN SÉ STESSI

Vale lo stesso identico discorso appena fatto per l’ansia. La mancanza di fiducia in sé stessi aumenta il filtro affettivo.

Al contrario, avere fiducia in sé stessi dominuisce il filtro affettivo e sarà più facile acquisire la lingua.

3) MOTIVAZIONE

Se sono molto motivato e voglio DAVVERO imparare, allora il mio cervello si predisporrà in modo ottimale per acquisire la lingua e fare attenzione ai dettagli importanti che mi perderei se non fossi davvero motivato.

Non credo sia una grande scoperta.

Se facciamo le cose con PASSIONE otteniamo risultati migliori 🙂

Sulla linea del filtro affettivo, Krashen continua dicendo che gli insegnanti non dovrebbero correggere i propri studenti.

Dovrebbero lasciare parlare le persone e magari solo alla fine dare un feedback sugli errori che sono stati fatti.

Correggere sempre le persone infatti crea ansia e va a diminuire la fiducia che le persone hanno in loro stesse: questo non va bene per l’apprendimento.

Ecco perché, invece, un’atmosfera più rilassata, come può essere quella di una chiacchierata tra amici o di un language exchange
può essere un ottimo modo per praticare la lingua parlata, perché non c’è questa atmosfera di stress.

Io stesso organizzo online, una volta alla settimana, un incontro di language exchange online gratuito.

Se vuoi fare pratica in un ambiente rilassato, vieni a farti un giro! 🙂

L’input comprensibile spiegato in italiano: la mia conclusione

input comprensibile in italianoL’input comprensibile è un modo splendido per imparare le lingue perché ci permette di entrare in contatto da subito con la nostra lingua target e di aumentare man mano la difficoltà dei contenuti che consumiamo fino a raggiungere un livello fluente.

È un metodo naturale di imparare le lingue e non richiede di spendere ore e ore sui libri a studiare la grammatica, in quanto abbiamo visto che la funzione di monitor è solo ausiliaria e supporta l’acquisizione della lingua ma non è la componente fondamentale dell’apprendimento.

Tu cosa ne pensi?

Hai già provato a studiare una lingua in questo modo?

Fammi sapere cosa ne pensi nella sezione dei commenti qui sotto!

Un saluto,
Simone

Vuoi conoscere la tecnica per imparare le lingue di cui tutti parlano? Ti consiglio di dare un occhio a questo video QUI.