Hanoi alle 7 di mattina, ragazzi, sembra Milano a novembre. Nebbia, nebbia ovunque, non vedi neanche la punta dei tuoi piedi. Ricordo ancora quando lavoravo a San Donato, vicino a Milano, a sud est della città, arrivavo in treno la mattina, iniziavo a camminare e non si vedeva l’edificio a, non so quanti piani avesse, 20 piani forse, 25. Non si vedeva, la nebbia era dappertutto.

Ecco, sono arrivato ad Hanoi con un volo dall’India alle 6 di mattina, alle 7 ero già per strada. Molto, molto più ordinate di quello che pensassi queste strade del nord del Vietnam. La gente in Vietnam ti dice che al Sud le strade sono un po’ più organizzate e al Nord un po’ meno. Vero, ma dopo diversi mesi in India e in Nepal, sono arrivato in Vietnam e le strade mi sembravano ordinate quanto in Svizzera.

È incredibile quanto la nostra mente stia facendo un confronto costante. Strade larghe, edifici alti, grattacieli, molti più grattacieli, edifici alti di quello che pensavo. Tante, tantissime persone con la mascherina, che per noi in Europa per lo meno è un ricordo lontano oramai del Covid. Però che in Asia anche prima del Covid era qualcosa di abbastanza comune, di abbastanza normale.

Ecco perché tutte queste persone in motorino portano la mascherina, e se non hanno la mascherina hanno un foulard o ogni tanto qualcosa che gli copre la faccia, e hanno solo gli occhi fuori quando vanno in motorino. Non so se è per il vento o il sole o le zanzare, i moschini, non ho ben capito.