Eccoci ragazzi, eccoci qui di nuovo. Benvenuti, se è la prima volta che passate di qui, oppure bentornati, se siete degli habitué, diciamo così, è una parola francese, ma in realtà la usiamo anche in italiano. Essere degli habitué significa appunto essere abituati, essere delle persone che ascoltano spesso il podcast, no?

Magari vi siete ascoltati anche tutti gli episodi. Se vi siete ascoltati tutti gli episodi, ragazzi, scrivetemi su Instagram o mandatemi un’e-mail, perché mi fa tantissimo piacere, ovviamente, e sono molto contento di sentire che vi piace il podcast, diciamo.

Sto registrando questo episodio di nuovo da Leh, Ladakh, anche se probabilmente sarà pubblicato tra qualche settimana, quindi nel momento in cui uscirà questo episodio io, non lo so, magari sarò ancora in Ladakh, magari no.

Però è proprio per questo che ho deciso di raccontarvi una storia, diciamo, la storia di un personaggio, un personaggio ungherese, quindi che viene dall’Ungheria, più o meno, adesso vedremo un po’ perché, di tanti, tanti anni fa. 3, 2, 1… Iniziamo!

Ragazzi, mini annuncio, come sempre, ho aggiornato un po’ il sito. Se andate su simonepols.com adesso vedrete il Programma Membership, c’è l’iscrizione ai Sound Bites, che sono degli estratti brevi delle parti più interessanti di ogni episodio. Ma ci sono tanti altri servizi. C’è il mio programma di coaching, e ultimamente c’è anche gente che mi contatta perché magari vuole soltanto un consiglio, un consiglio una tantum, no? Una tantum viene dal latino e significa una volta.