Çok sıcak! Çok sıcak! Che in turco vuol dire è molto caldo, scotta. Il tè è caldo, scotta, mi piace molto, però scotta. È un fatto che mi ha sempre divertito. Da buon italiano, io, Simone, posso bere caffè caldissimo, posso bere caffè bollente, noi diciamo. Ma se bevo un tè, devo aspettare che si raffreddi un po’. Misteri della scienza, o forse della nostra mente.

Bevo quindi un sorso di tè. Çok güzel! – è molto buono in turco – esclamo in turco con un sorriso e ringrazio.

Seguendo alla lettera il piano che mi aveva fatto Nuri, il mio host su CouchSurfing a Trebisonda, cammino per Doğubeyazıt, un piccolo piccolo villaggio turco al confine con l’Iran.

Ma ecco che due simpatici signori che stavano bevendo un tè, chai, come si dice in Turchia, seduti al bordo, al lato della strada, mi invitano ad accompagnarli, mi invitano a bere un tè con loro. Sono probabilmente l’unico turista straniero che passa da queste parti da qui a un bel po’ di tempo. E con il mio classico cappello di paglia che porto sempre in testa, sono abbastanza facile da riconoscere.

Ti prendi un tè? – mi chiedono i due signori. Io: Volentieri! – rispondo prontamente, rispondo subito.