Non sapevo bene che cosa aspettarmi dalla Turchia, questo paese tanto, tanto grande, così grande, così lungo in realtà. A vederlo sulla mappa non sembra così grande, ma è un paese gigantesco.

La mia avventura, in realtà, inizia da Batumi, che è una città in Georgia, al confine con la Turchia, ragazzi.

A Batumi ho conosciuto Prudhvi, un simpaticissimo ragazzo indiano con cui siamo andati a mangiare qualcosa.

E camminando con lui un po’ in riva al mare, beh, è un po’ così che ho salutato la Georgia dopo quasi due mesi. E mi sono diretto verso la frontiera turca.

Arrivato alla frontiera, un sacco di gente. E mi sono chiesto, ma perché c’è così tanta gente che sta attraversando la frontiera a piedi?

E mi hanno spiegato i georgiani, che stavano attraversando la frontiera, che vanno tutti a fare compere, vanno a comprare un sacco di cose che in Turchia sono più economiche. Attraversano il confine e c’è un pullmino, e in 1/4 d’ora li porta a una specie di centro commerciale, diciamo, comprano di tutto.

C’era la gente che attraversava il confine con le valige vuote, le riempiva e tornava in Georgia. Qualcuno che comprava cose per sé, qualcuno che invece comprava cose per rivenderle in Georgia.

E quindi ho aspettato un po’ in coda, ovviamente con le mie due tre parole di georgiano ho fatto subito un po’ di amici che mi hanno spiegato un po’, appunto, la situazione. E, passato dall’altra parte, ero in Turchia.

Turchia che è un paese in cui onestamente, diciamo, non era sulla mia lista. Però mi sono detto, mah, io vorrei tornare in Austria, dalla Georgia, senza prendere l’aereo. Vorrei tornare via terra.